lunedì, aprile 12, 2010

Esibizione di Elfo a "Strada Facendo 2010"


SF10_Elfo05
Inserito originariamente da Gilberto Nuvolari
Il gesto artistico diventa arte in sè, il mezzo è il l'artista stesso. Elfo giovedì 8 aprile si è esibito facendosi avvolgere ad un pilasto, un'angosciosa installazione temporanea che nel suo claustrofobico apparire non risulta un gesto estremo di protesta, ma la rappresentazione di uno stato a noi tutti comune.

giovedì, aprile 08, 2010

Variax 2.0



La variax è fuori da alcuni anni ormai... è una chitarra un pò particolare: in pratica può avere il suono di 25 modelli diversi di chitarre storiche, elettriche e non, e può avere diverse accordature memorizzabili. Il tutto grazie ad un ingegnoso procedimento: il suono non passa attraverso i pickup ma è catturato da sellette piezometriche che trasmettono il suono ad una centralina interna alla chitarra. Il suono prodotto varia a seconda dei modelli emulati, in generale è buono e sicuramente versatile. Con il mio gruppo Canoni Inversi affrontiamo diversi generi musicali e li mischiamo: avere soprattutto in sede live la possibilità cambiare chitarra in corsa è una cosa inestimabile (al'interno del pezzo "Peter Pan" passo dal suono di una strato, una Les Paul baritona, una tele e un sitar elettrico. Il tutto con un semplice click dal mio POD X3 Live). Il sistema però comincia ad essere vecchiotto (2002) e con la tecnologia di oggi sembra un peccato essere fermi a dei DSP vecchi di quasi dieci anni.
Altro problema della Variax è l'aspetto: posseggo una 500 mancina e non è proprio la cosa più sexy che si possa immaginare. Le 300 e le 600, la 700 erano un pò migliori, ma l'assenza di pickup sbilanciava l'oggetto, lasciandolo vuoto.

Alla Line6 devono essersene accorti ed hanno affidato a James Tyler il redesign dello strumento. Le novità sono presto dette:

-Non sarà solo piezometrica, ci saranno anche pickup. Ottimo: l'assenza di magneti si faceva sentire a livello di sustain in molte situazioni, specialmente gli assoli.
-Saranno disponibili tre design diversi: ispirati a strato, LP e shred guitar. Personalmente stravedo per la LP;
-ci sarà ben il quadruplo dei DSP precedenti;
-i modelli emulati saranno completamente riscritti;
-le sellette piezometriche sono state molto migliorate;
-Sarà possibile usare il dual tone del Pod X3 Live con due suoni di chitarra diversi! (stellare!);
- Si potrà scegliere tra 12 accordature diverse girando una ghiera come i modelli di chitarra.
-Attualmente non è previsto un upgrade delle vecchie Varax  :'( 

 
Jame Tyler Variax 59 Sunburst
 
Jame Tyler Variax 69 Sunburst
 
Jame Tyler Variax 89 Black
 
Per noi poveri chitarristi mancini sembra che ci saranno modelli a disposizione SOLO se ci sarà abbastanza domanda. Dal canto mio ho già espresso il mio interesse via TWITTER, se siete nella mia stessa condizione vi invito a fare lo stesso.

Maggiori informazioni qui e qui , in questa discussione ed infine sul blog ufficiale!

martedì, aprile 06, 2010

iPad, uCant

(fonte immagine: http://www.theapplelounge.com )


E' uscito da qualche giorno il nuovo fiore all'occhiello della Apple: iPad. Dopo l'attesissima presentazione (sembrano passati mesi e mesi, ma sono appena 6 settimane fa) l'oggetto è arrivato sugli scaffali statunitensi. Con il suo carico di aspettative e promesse più o meno mantenute. I giornali si sono subito fiondati a sottolineare come abbia venduto più dell'iphone 2G (paragone infelice: all'epoca non c'erano centinaia di migliaia di applicazioni scaricabi), e ovviamente fanno capolino gli intrepidi che non hanno di meglio da fare che torturare il neo-acquisto.
Quello che però non trovo è cosa sia realmente l'iPad: un grosso giocattolo.
Non nel senso dispregiativo ma nell'ottica dell'uso che se ne può fare. Per chi come chi scrive sogna un dispositivo da usare in maniera diretta, per disegnare con le dita portandoselo a spasso per il cantiere, una macchina che ti permetta di disegnare o scrivere vedendo anche le proprie mani la strada sembra tracciata ma ancora tutta da percorrere. Un architetto, un designer o un ingegnere difficilmente troveranno la loro Mecca in un simile oggetto. Il primo limite è nel sistema operativo, non tanto il sospirato multitasking (gli iPhone sono multitask non scherziamo, chi pensa che abbiano un unico processo? Non consentono 'solo' di sfruttarlo ma lo utilizzano già -vedi il poter ascoltare la musica facendo altro) ma quanto nell'obbligo di dover usare iTunes. Per lavorare, caricare i disegni bisognarebbe passare dal quel pachiderma? Bocciato.
E sempre in tema: come si può pensare di usare un archivio condiviso in ufficio, se non ho neanche la possibilità di collegare un semplice chiavetta USB?
Forse il fatto che sia un giocattolone ha il suo motivo: la Apple vuole tastare il terreno: rivolgersi a una clientela user non obbliga a standards troppo elevati in termini di complessità delle applicazioni e permette di valutare la risposta degli utenti a tecnologie totalmente touch. In vista di un di un MacPad Pro, magari equipaggiato con OSX e non un sistema operativo per cellulari. Ho letto in rete che "Steve Jobs crea mercati: itunes e i lettori mp3 portatili per la musica, l'appstore per gli smartphone e le applicazioni per cellulari ". Tutto vero, ma qui si gioca un partita molto più ampia: la rivoluzione delle interfaccie degli strumenti di personal computing del futuro. Questo in un quadro di estrema incertezza economica, e una generalizzata crisi dei media tradizionali. Forse perfino alla Apple hanno deciso di andarci coi piedi di piombo.

giovedì, dicembre 24, 2009

Sopravvivere al Natale

Sopravvivere al Natale di Paolo Curtaz

Riecco l'avvento, amici.
Salutiamo Luca e il suo Cristo pieno di ogni tenerezza, e ci mettiamo alla scuola di Matteo, Levi il pubblicano, per introdurci al suo articolato volto di Cristo, nuovo Mosè. La lettura del suo Vangelo durante quest'anno ci permetterà, spero!, di meglio conoscere la sensibilità dei nostri fratelli ebrei, popolo da cui Matteo proviene, comunità cui indirizza il suo Vangelo.
Avvento, caspita!
Avvento, caspita!

Implacabile come il tempo che scorre, l'inizio dell'Avvento segna il conto alla rovescia verso il Natale. Meglio: verso la tragedia del Natale.
Ora sapete che dovete mettervi alla ricerca dei regali, organizzare la cena di Natale e il successivo Veglione (2005... cavolo, ma l'altro ieri era il 2000!), tirar fuori l'abete ecologico, mentre i bravi commercianti hanno già cominciato a esporre tutto l'armamentario babbonatalizio caso mai qualcuno, che so, proveniente da Plutone, si dimenticasse che a Natale bisogna farsi i regali, alla faccia dello stipendio che non basta ad arrivare alla fine del mese perché, si sa, l'economia gira con me.
L'Avvento ci introduce ad un clima serio, ma decisamente meno austero della Quaresima. A prevalere sembra il colore rosa, piuttosto che il penitenziale viola.
Da ridere: l'Avvento è nato liturgicamente per prepararsi al Natale, per convertire il cuore alla buona notizia di un Dio che viene a compromettersi. Oggi è diventato l'unico strumento per sopravvivere all'altronatale.

L'altronatale
Così è. Non voglio fare moralismi, né assumere la parte di un moderno Torquemada.
Ma qualche sassolino dalle scarpe fatemelo togliere.
Non capisco perché una festa splendida, la festa che celebra la notizia dell'inaudito di Dio che irrompe nel mondo, del volto di Dio inatteso che mi sorride nella struggente fragilità di un neonato, della buona notizia che Dio non è come la proiezione del nostro inconscio l'aveva immaginato, severo e burbero, ma pieno di ogni tenerezza, sia stata travolta dalla melassa del buonismo natalizio.
E' dramma, il Natale, la storia di un Dio presente e di un uomo assente. Non c'è di che vantarsi, non c'è di che essere buoni. Come vedremo e celebreremo, questo Dio che viene non è accolto. Di cosa dobbiamo essere felici? Natale è un pugno nello stomaco, una provocazione, un evento che obbliga a schierarsi. Natale è l'arrendevolezza di Dio che mi obbliga a conversione.
Quindi: viva i regali, viva la festa. Ma che sia autentico ciò che facciamo, che ci sia il festeggiato, Dio, alle nostre ipercaloriche cene, che i bimbi capiscano che è il suo compleanno, e a noi fanno i regali.
In questi anni ho visto con sgomento che il Natale, per i poveri veri, per chi ha subito un abbandono, una trauma, un lutto, è diventato una festa odiosa e insostenibile. Non c'è santo: di fronte alle immagini stereotipate della famiglia felice intorno all'albero e armonia e canti di angeli che ci propinano i media, chi, invece, vive affettività fragili e solitudini, viene travolto da un insostenibile dolore.
E questo mi fa impazzire di rabbia.
Il Dio dei poveri, il Dio che viene per i pastori, emarginati del tempo, il Dio che non nasce nel Tempio di Gerusalemme, ma nella grotta di Betlemme, viene sostituto dal Dio piccino del nostro ipocrita buonismo.
Se i nonni soli, se le persone abbandonate, se i feriti dalla vita non hanno un sussulto di speranza nella notte di Natale, significa che il nostro annuncio è ambiguo, travolto e sostituito da un inutile messaggio di generica pace.
Esagero? Voglia Dio che sia così.
Ma so io, nei giorni che precedono le feste, quante telefonate e silenzi assordanti ricevo, dei tanti, troppi, che non vedono l'ora che passi il Natale, il peggior momento dell'anno.

Non ci serve l'Avvento?
Tanto basta, amici: non vi sembra che ci sia necessario un tempo per sopravvivere all'altronatale, un tempo per rileggere la Parola e far diventare il Natale una consolazione e non una condanna emotiva allo sconforto?
Ecco: l'Avvento è il tentativo di darsi una scrollata, di darsi una mossa, di evitare di essere assonnati, intontiti, assopiti. Qualcuno dirà: "Ehi, don, vagheggi, io non ho neppure il tempo di dormire dal tanto lavoro!" Appunto. Come ai tempi di Noè, dice il Signore oggi: tutti trafficavano, senza sapere il perché. Il rischio è davvero di passare la vita lasciandoci colare addosso i mesi e gli anni, senza essere davvero protagonisti della nostra storia, senza porci neppure il problema se esista altro rispetto a ciò che vivo. E la fede è proprio questo scuoterci, questo diventare protagonisti, questo andare al di là dell'apparenza. Dio è il grande assente del nostro tempo proprio perché l'uomo non riesce ad essere veramente uomo. Ecco allora l'attesa, l'attesa per eccellenza, l'attesa di Dio. Avvento è il coraggio di fermarsi e aspettare Dio, come mai ce lo immaginiamo, Avvento è il coraggio crudo della messa in discussione delle nostre fragili certezze.
Avvento è un tempo per scoprire il Tempo grande, il trucco dietro, la Gerusalemme, là in fondo, in cima al monte dei nostri desideri reconditi.
Allora occorre svegliarsi, scuotersi, agire. Indossare le armi della luce. Gesù ci dice che il giorno del Signore arriva all'improvviso, che prende di sorpresa, che Dio chiede consapevolezza, accoglienza, verità di se stessi. Possiamo vivere la nostra vita con attesa, lavorare, divertirci, orientati all'oltre, all'altrove, al vero. Oppure no.
La stessa cosa viene vissuta in modo opposto: uno è preso, l'altro lasciato. Uno è consapevole e incontra Dio, l'altro non si pone neppure il problema della vita (e della fede).

Attese
Tra quattro settimane celebreremo il Natale. No, non giochiamo a far finta che poi Gesù nasce, Gesù è già nato, morto e risorto, vive accanto a me.
Il problema è, semmai, se io sono nato.

sabato, novembre 14, 2009

Arriva l'onda

Troppi strumenti di comunicazione stroppiano. Ed ecco arrivar Google wave. Da oggi non si torna indietro.

Ma attenzione: l'onda può spazzare via...

martedì, agosto 19, 2008

Cosa non si fa per risparmiare...


Guardate bene.
Sì avete capito. E' un plotter. Ed è fatto di lego.

L'autore? che domande... è italiano! Solo da un popolo di geni pazzoidi può arrivare una tale soluzione... A visitare la pagina si vede che l'autore inoltre ha ben altri progetti. Sempre collegati al lego, ovvio...!
Bhe, direi che adesso ho visto tutto...

domenica, giugno 22, 2008

AutoCAD 2009,la bellezza non è stata mai così pesante...


Bello, peccato che ci abbia messo 1 ora ad installarlo. Pesantissimo...
Finchè zio Bill darà soldi a TUTTI per non avere versioni linux dei loro programmi non avremo speranza...